Nel corso dell’audizione davanti alla commissione d’inchiesta sulle Banche, il direttore generale dell’ Abi, Giovanni Sabatini, ha chiarito che per l’accesso al fondo di garanzia per i prestiti fino a 25.000 euro è necessaria la sola autocertificazione. Non sarà necessario, quindi, esibire il bilancio o la dichiarazione dei redditi. Non solo, il direttore dell’ Associazione Bancaria Italiana ha cercato di fare una prima valutazione a pochi giorni di effettiva operatività delle richieste.
LA CIRCOLARE SULLE MODALITA’ OPERATIVE
Nel corso dell’ audizione Sabatini, come ricordato dal Sole 24 ore, ha ricordato la circolare diffusa martedì mattina dall’Abi con cui «ha fornito alle banche una tempestiva informazione sulle modalità operative, concordate fra Sace e Abi per l’accesso, fino al 31 dicembre 2020, alle garanzie per finanziamenti che saranno erogati dalle banche alle imprese colpite dall’epidemia Covid-19». La circolare Abi illustra le principali modalità operative delle garanzie, con
particolare riferimento al rilascio delle garanzie, sulle quali «si richiama la massima attenzione e l’immediato impegno attuativo delle banche».
La circolare Abi contiene anche il “Manuale operativo” e le “Condizioni generali” del contratto di garanzia con tutti i documenti connessi.
IL PROBLEMA DELLA TUTELA LEGALE
Nel corso dell’ultime settimana diverse sono state le segnalazioni da parte di molti imprenditori della richiesta di ulteriori documentazioni da allegare alla richiesta di finanziamento. Un problema per l’accesso “veloce” alla garanzia. Dall’altro lato, c’è da considerare l’ambito della tutela legale da parte degli istituti di credito. A tal riguardo Sabatini ha sottolineato che per i prestiti superiori ai 25.000 euro «occorre tutelare sotto il profilo penale l’attività di erogazione di credito durante la crisi. Occorre, in altri termini, evitare che sulle banche e sugli esponenti siano trasferiti rischi che non possono in alcun caso essere riconosciuti come loro propri laddove le misure di sostegno offerte alle imprese in attuazione dei provvedimenti normativi non sortissero gli sperati effetti e le imprese cadessero in stato di insolvenza con possibili conseguenze rispetto alle procedure fallimentari».
RISORSE NON SUFFICIENTI ?
L ‘Abi lancia il primo allarme sulla temuta questione delle risorse. Infatti per la concessione dei prestiti agganciati al fondo di garanzia di 25.000 euro le risorse potrebbero non essere sufficienti. Un problema, sicuramente, ma facilmente superabile aumentando il plafond di garanzia a disposizione delle banche. Il perché di questa insufficienza di risorse è dettato, soprattutto, dalla percentuale di default prevista dalle banche per tale tipologia di finanziamento che si attesterebbe intorno al 30%.
LE PROPOSTE DELL’ABI
La fame di liquidità delle imprese, in questo momento, inizia ad essere tanta e sicuramente ne è consapevole il comparto bancario. A tal riguardo il dg Abi propone in futuro di innalzare l’attuale limite di 25.000 euro a 100.000 euro di finanziamento garantito senza valutazione del merito creditizio. Sicuramente una somme più vicina alle reali esigenze della classe imprenditoriale. Speriamo che a tale proposta segua un’adeguata risposta sul fronte politico-normativo.
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