Con la pubblicazione del decreto “Cura Italia”, una delle misure più attese dalle imprese è stata sicuramente quella relativa ai fondi di garanzia per l’accesso al credito. Ma la domanda che molti imprenditori agricoli si pongono è se la procedura sia identica a quelle previste per le imprese degli altri settori. La risposta è assolutamente negativa, poiché per le aziende agricole e della pesca la richiesta di garanzia sarà gestita da Ismea con un meccanismo, requisiti, importi e procedure diversi. Capiamo il funzionamento del fondo di garanzia per le aziende agricole e della pesca:
REQUISITI PER L’ACCESSO AL FONDO
Potranno accedere alla garanzia le imprese che presentano, alla data della richiesta, esposizioni nei confronti del soggetto finanziatore classificate come “inadempienze probabili” o “scadute o sconfinanti deteriorate” ai sensi del paragrafo 2, parte B della circolare n. 272 del 30 luglio 2008 della Banca d’Italia e successive modificazioni, purché la predetta classificazione non sia precedente alla data del 31 gennaio 2020.
Invece, non potranno accedere alla garanzia le imprese che presentino esposizioni classificate come “sofferenze” ai sensi della disciplina bancaria e che erano in difficoltà (ai sensi del regolamento generale di esenzione per categoria) al 31 dicembre 2019.
TIPOLOGIE DI FINANZIAMENTO
sono state attivate quattro nuove tipologie di operazioni garantite relative a:
Le garanzie verranno concesse gratuitamente e potranno avere una durata massima di 6 anni comprensiva del periodo di preammortamento.
PERCENTUALI E LIMITI DELLA GARANZIA
OPERAZIONI AMMISSIBILI
Possono essere fruire della garanzia diretta ISMEA i finanziamenti destinati alle attività agricole ed a quelle connesse e che siano finalizzati, in particolare, alle seguenti finalità:
QUANDO PRESENTARE LA RICHIESTA
Con la pubblicazione della circolare n.2/2020 Ismea ha chiarito che i moduli e le domande di garanzia saranno fruibili per le richieste delle banche a partire da Mercoledì 22 Aprile 2020. A tal riguardo, infatti, specifica che all’interno del proprio portale è stata attivata una sezione dedicato alla richieste Covid-19.
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