L’IMU, Imposta Municipale Unica, andava a formare insieme alla Tari e alla Tasi la IUC ( imposta unica comunale). Presupposto impositivi della tassa “è il possesso qualificato di immobili, la fattispecie imponibile sono immobili, terreni e aree fabbricabili”. Con l’avvicinarsi delle scadenze di fine anno, vediamo come sia possibile effettuare un controllo sul corretto versamento della tassa.
CONTROLLO MEDIANTE ESTRATTO AL COMUNE
Il metodo “classico” di controllo è sicuramente quello di recarsi presso l’ufficio comunale di appartenenza e richiedere un’estratto della propria posizione debitoria. Attraverso questo resoconto saremo in grado di controllare tutti i versamenti effettuati e quelli ancora da effettuare. Molti comuni, inoltre, si sono attrezzati con delle piattaforme web che permettono l’accesso online della propria posizione, consentendo al contribuente di risparmiare le lunghe attese in ufficio.
CONTROLLO SU SITO WEB AGENZIA ENTRATE
Un’ulteriore metodologia di verifica è data dal controllo del proprio cassetto fiscale al quale è possibile accedere comodamente da casa. Basterà possedere le credenziali di accesso a Spid, Cns o fisconline e accedere al sito web dell’Agenzia delle Entrate (disponibile a questo link). Effettuato l’accesso bisognerà entrare nella sezione consultazioni e cassetto fiscale personale. A questo punto vi si aprirà la homepage del nostro cassetto fiscale con una barra laterale sul lato sinistro. Nel nostro caso dovremmo cliccare sulla sezione “versamenti” dove compariranno tutti i nostri pagamenti tributari. Nella sezione potremmo scegliere l’annualità e cliccando sulla “lente di ingrandimento” e avremmo anche lo specifico della IMU con i relativi importi e data di versamento.
NOVITA’ IMU 2020
La Legge di Bilancio 2020 ha previsto l’abolizione della Imposta Unica Comunale, prevendendo la soppressione della Tasi che sarà accorpata all’IMU, mentre rimane tutto invariato per la Tari ( tassa rifiuti). L’accorpamento ha comportato una modifica delle aliquote, nel dettaglio:
– abitazioni principali di “pregio” classificate nelle categorie A/1, A/8 e A/9 (incluse le relative pertinenze) 0,5%, con facoltà del comune di aumentarla di 0,1 punti percentuali o diminuirla fino all’azzeramento. Da tale imposta si detraggono, fino a concorrenza del suo ammontare, 200 euro rapportati al periodo dell’anno di possesso e al numero di soggetti passivi che utilizzano l’unità immobiliare come abitazione principale;
– fabbricati rurali ad uso strumentale 0,1%, con facoltà dei comuni di ridurla fino all’azzeramento;
– fabbricati costruiti dalle imprese edili, destinati alla vendita e non locati (cd. immobili merce) vengono di nuovo assoggettati all’IMU (dal 2013 erano esclusi da imposizione), con aliquota ridotta pari allo 0,1%, fino al periodo di imposta 2021. I comuni potranno aumentare tale aliquota fino allo 0,25% o diminuirla fino all’azzeramento. Dal 1° gennaio 2022, tali immobili “merce” saranno esentati dalla nuova IMU;
– terreni agricoli 0,76%, variabile dal Comune, in aumento fino all’1,06%, o in diminuzione fino all’azzeramento;
– immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D 0,86%, di cui la quota pari allo 0,76% è riservata allo Stato. I comuni, con deliberazione del consiglio comunale, possono aumentare tale prelievo fino all’1,06% o diminuirla fino al limite dello 0,76%;
– immobili diversi dalle abitazioni principali (non inquadrabili nelle precedenti categorie) 0,76%, variabile dal Comune in aumento fino all’1,06% o in diminuzione fino all’azzeramento.
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