La crisi del “Conte bis ” fa slittare l’incontro previsto tra Governo e ABI, che in un proprio comunicato sollecita l’intervento urgente sul prolungamento della moratoria alle PMI, il rischio è di vedere classificate ” a sofferenza” quelle superiori ai nove mesi.
IL COMUNICATO DELL’ABI
Le dimissioni del Governo hanno impedito lo svolgimento dell’incontro fra ABI e il Governo: comunque ABI rende noto ciò che avrebbe illustrato al Governo: il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli ha affermato che le banche sostengono ogni settore economico e apprezzano innanzitutto l’utilizzazione dei fondi europei per investimenti, dopo una fase di prevalenti necessari sostegni alle emergenze sociali.
In proposito l’ABI ha inviato al governo un documento sulle forme degli strumenti finanziari utili per meglio sostenere le imprese nell’attuazione dei progetti di investimento finanziati con fondi europei. Il Presidente Patuelli e il Direttore Generale dell’ABI Giovanni Sabatini hanno segnalato al Governo che il prolungarsi della pandemia comporta il prolungamento di tutte le misure finanziarie adottate per fronteggiarla: l’ABI apprezza la proroga delle moratorie ex lege disposta dalla legge di Bilancio, ma essa rischia di essere vanificata se l’EBA, l’Autorità bancaria europea, che comprende anche i paesi europei non Euro (da non confondersi con la BCE), non corregge o almeno non interpreta con flessibilità le linee guida dell’EBA stessa che pongono il limite di nove mesi alla durata complessiva delle sospensioni dei pagamenti: vi è il rischio di dover classificare come deteriorate le esposizioni in moratoria che superino i nove mesi, hanno segnalato Patuelli e Sabatini che hanno chiesto al Governo ogni urgente sforzo per far sospendere o, almeno, far interpretare estensivamente questa disposizione dell’EBA che è anacronistica in presenza della così grave e prolungata pandemia.
ABI E PNNR – RECOVERY FUND
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede l’utilizzo di strumenti finanziari per favorire l’apporto di risorse private (in forma di credito o capitale) al fianco di quelle pubbliche per attivare nuovi investimenti in particolare nell’area delle filiere strategiche , del miglioramento dei servizi turistici e delle infrastrutture ricettive, dell’economia circolare e dell’housing sociale.
Il PNRR ipotizza anche la costituzione di un “Fondo di fondi”, che alimenti fondi operativi specializzati per strumenti finanziari, rischi assunti e settori di intervento. Si prevede inoltre la possibilità di favorire la sinergia tra gli interventi finanziati attraverso il programma europeo InvestEU e quelli del RRF (Recovery and Resilience Facility).
Affinché tali misure possano sviluppare al meglio il loro potenziale, è necessario che i diversi strumenti finanziari funzionino in maniera omogenea per tipologia di obiettivo, evitando la proliferazione di misure agevolative con la conseguente polverizzazione delle risorse disponibili e la maggiore dif ficoltà a canalizzare gli incentivi verso i beneficiari finali, in tempi compatibili con l’urgenza di favorire la ripresa economica.
I possibili strumenti finanziari sono:
1) garanzie su finanziamenti bancari;
2) contributi in conto interessi su finanziamenti bancari;
3) finanziamenti agevolati, eventualmente associati a finanziamenti bancari.
Per ciascuna delle tre tipologie di agevolazione, coerentemente con gli obiettivi del PNRR di semplificazione e digitalizzazione, è possibile immaginare la realizzazione di altrettante piattaforme nazionali finalizzate alla loro erogazione, secondo modalità standardizzate. Le nuove garanzie per l’accesso al credito delle imprese dovrebbero essere direttamente gestite dal Fondo di garanzia per le PMI o, comunque, seguirne lo schema operativo.
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