Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2021, il Governo è già al lavoro sul nuovo decreto Ristori 5 che, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbe istituire un nuova rottamazione quater ed uno saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, misure che dovrebbero essere molto simili a quelle della “vecchia” Pace Fiscale 2019. Una misura molto attesa dai contribuenti, soprattutto dalle società, che nella precedente edizione non avevano avuto la possibilità di accedere al “saldo e stralcio” come previsto per le persone fisiche.
I NUMERI DELLA PRECEDENTE PACE FISCALE 2019
Rottamazione ter e «saldo e stralcio» fecero registrare numeri record con 12,9 milioni di cartelle rottamate pari a 38,2 miliardi di euro. I 38 miliardi sono il valore di carico complessivo mentre è pari a 21,1 miliardi la base effettivamente riscuotibile dalla rottamazione ter. Quanto al «saldo e stralcio» l’importo da cui partire è pari a 6,5 miliardi. Una pace fiscale per un milione e mezzo di contribuenti. Che ha riguardato in particolare debiti iscritti a ruolo sotto i 5 mila euro, con pagamenti che nel 90% dei casi sono stati effettuati a rate.
A livello regionale al top risultarono i contribuenti del Lazio (271 mila istanze circa), della Campania (oltre 235 mila richieste), della Lombardia (226.421). Il 41% dei soggetti richiedenti presenta debiti iscritti a ruolo inferiori a 5.000 euro, il 14% da 5.000 a 10.000 euro, il 30% da 10.000 a 50.000 euro e il 15% debiti iscritti a ruolo per oltre 50.000 euro. Il numero complessivo delle richieste di adesione, così come il numero dei contribuenti, risultò ampiamente superiore rispetto a quello della «rottamazione-bis», che aveva interessato circa 840 mila contribuenti per oltre 950 mila richieste.
Con riferimento alla tipologia di pagamento preferita dai contribuenti, quelli che scelsero il pagamento in unica soluzione fu pari al 10%, un valore più contenuto rispetto alle percentuali riscontrate nelle precedenti edizioni della rottamazione (23% nella prima e 22% nella seconda).
Con riferimento al saldo e stralcio, le cartelle di pagamento interessate dalle domande di ammissione risultano pari a circa 3,5 milioni per un valore complessivo pari a quasi 8,7 miliardi di euro. Con riferimento alla rottamazione-ter, le cartelle interessate dalle domande di ammissione furono oltre 9,4 milioni per un valore complessivo, al netto di somme aggiuntive e interessi di mora maturati dopo la trasmissione dei carichi, di circa 29,5 miliardi di euro.
NUOVA ROTTAMAZIONE QUATER E SALDO E STRALCIO: COSA SAPPIAMO
Sicuramente sappiamo che la prima ad aprire la strada a tale possibilità è stata la Viceministra M5S Laura Castelli, che in post su Facebook ha scritto:” Pulire il “magazzino”, pre 2015, dai ruoli inesigibili, costa troppo e non porta a nulla. Riguarda in gran parte soggetti falliti, deceduti, imprese cessate, da cui lo Stato non può più riscuotere.
Gestire gli anni dal 2016 al 2019, con una “rottamazione quater”, un saldo e stralcio, per dare respiro a quei contribuenti, che si trovano in difficoltà, ed hanno posizioni aperte con il fisco, dovute a morosità incolpevoli.
E poi trattare le milioni di cartelle che si genereranno nel 2021, per posizioni maturate nel 2020 e in anni precedenti. Sono cartelle che vanno gestite con un metodo straordinario, pensando che il Covid è stato, ed è, un evento straordinario e devastante. Una parte per i più fragili, ad esempio, andrà rimandata, e una parte, per chi è nelle condizioni di poterlo fare, andrà trattata in bonis, facendo pagare con uno “sconto” su sanzioni e interessi.
Tutto questo, ovviamente, tenendo presente la difficoltà del contribuente a muoversi per rispettare il divieto di assembramenti e andare fisicamente a ritirare raccomandate, e fare code agli sportelli che aprono con orari ridotti.
È una questione che non si può mettere sotto il tappeto, va affrontata subito. Portando avanti il piano che abbiamo come Governo”.
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